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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia Siculiana

Sedici licenziati alla discarica di Siculiana, sindacati: più tempo per riassorbirli

I confederali sono riusciti a far portare a 26 mesi il periodo, se le cose miglioreranno, entro il quale potranno essere riassunti dalla ‘Catanzaro Costruzioni’

Non è molto. Ma è il massimo – visto la situazione di crisi – che i sindacati confederali sono riusciti ad ottenere. I 16 dipendenti licenziati – sui complessivi 45 – della “Catanzaro costruzioni”, che gestisce la discarica sub comprensoriale di contrada Matarana a Siculiana, si sono visti allungare il periodo entro il quale l’azienda, se le cose miglioreranno, potranno essere riassunti. “Abbiamo cercato di fare il possibile – ha spiegato il sindacalista della Uil: Nino Stella – ma, al momento, nessuno va a scaricare in discarica. Si tratta di lavoratori specializzati di mezza età che, visto il territorio dove viviamo, difficilmente riusciranno a trovare subito nuovo lavoro. Quindi siamo riusciti a far portare a 26 mesi il periodo, se le cose miglioreranno, entro il quale potranno essere riassunti dalla ‘Catanzaro Costruzioni’.

Cala il lavoro alla discarica di Siculiana, licenziati 16 dipendenti 

Se la Regione dovesse dare l’autorizzazione affinché la discarica venga messa a norma, a lavori fatti questi 16 licenziati potrebbero tornare al lavoro”. Che si sarebbero dovuti “consumare” i licenziamenti alla “Catanzaro Costruzioni” era diventato certo all’inizio dello scorso ottobre. Da 5 sono passate a 3 le sezioni aperte – a partire dallo scorso primo giugno – alla discarica sub comprensoriale di contrada Matarana a Siculiana. “Il quadro attuale non lascia prevedere alcuna reversibilità della situazione, essendo questa sottratta alla disponibilità della Catanzaro Costruzioni Srl Unipersonale che, pure, si è attivata – avevano scritto dall’azienda – nelle competenti sedi per ottenere in via amministrativa le necessarie autorizzazioni”. Diminuito, dunque, il lavoro alla “Catanzaro Costruzioni” non è rimasto altro da fare che avviare la procedura di licenziamento collettivo per 16 dipendenti sui complessivi 45. Dipendenti ritenuti “strutturalmente in esubero rispetto alle attuali esigenze tecniche, organizzative e produttive”. 

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